Un viaggio che inaspettatamente ti cambia la vita. Una ragazza che scopre che Dio la ama così com’è, senza moralismi, né pretese.
Se ripenso al nostro viaggio ad Assisi, posso dire che è stato un vero dono della Provvidenza, avevamo sentito parlare di questi corsi da un nostro amico e abbiamo deciso di parteciparvi con la voglia di staccare un po’ la spina, di fare una vacanza spirituale per cambiare aria, nessuno di noi quattro sapeva quanto si sbagliasse in quel momento.
Tu sei il tempio di Dio! Dio è uscito dal suo tempio per venire a cercarti. Le persone tristi sono quelle che hanno rimandato l’ascolto di Dio.Ci devi saper stare nelle insicurezze della vita. L’inferno è portarsi il passato sulle spalle
… questo è un piccolo flashback del primo incontro, del primo pomeriggio, del corso vocazionale. Il 15 agosto siamo partiti alla volta di Assisi ignari di cosa ci aspettasse, durante il viaggio la nostra voglia di vacanza spirituale era pari a zero, e ci chiedevamo cosa ci fosse saltato in mente di preferire Assisi a una vacanza al mare e quasi quasi eravamo pronti a fare una deviazione ma in un impeto di coraggio ci siamo diretti ad Assisi. Da subito abbiamo capito che la nostra non sarebbe stata una semplice vacanza spirituale … ci siamo perciò affidati alla Provvidenza, vivendo in pieno questa esperienza.
Nel corso dei giorni, abbiamo capito che noi quattro eravamo li non perché avessimo scelto di parteciparvi, ma perché il Signore ci stava aspettando per dirci che eravamo suoi figli tanto amati, proprio ripartendo dai luoghi che hanno segnato la vita di San Francesco. Nel corso dei cinque giorni abbiamo ascoltato storie, incontrato volti e persone che ci hanno raccontato il loro incontro con DIO, un incontro fatto li ad Assisi, un incontro d’amore, quell’amore che ti spinge a fare di più, ad andare sempre oltre, a metterti in gioco ogni giorno. Inutile dire che quei cinque giorni non ci hanno lasciati indifferenti, abbiamo iniziato anche noi a fare quei piccoli passi possibili nella nostra vita quotidiana, sicuri di non essere soli ma Figli amati di Dio.
Durante il corso ho pensato spesso al resto dei miei amici al mare, era ferragosto erano sulla spiaggia e io li che ci facevo? Guardando i miei tre amici di questa avventura ero sempre più nervosa. Ma sapevo che in quel momento il mio posto era quello, era li che dovevo essere, perché quei giorni erano un momento di grazia offerto da Dio. Ogni parola del corso mi scavava, metteva a nudo la mia vita, portava a galla tutto quello che nella mia vita non andava … ora capivo perché ero li in quel momento:
perché Lui mi aspettava.
Nonostante le belle parole io proprio non volevo ascoltare. Mi sentivo dire che il male usa le nostre ferite, usa il nostro corpo, ma soprattutto mi sentivo dire che ero — unica — bellissima e amata. Scusate se è poco!!! I giorni passavano e Lui mi aspettava la … tranquillo e pacifico mi aspettava alla cena a lume di candela che mi aveva preparato. Poi c’è stato il colloquio con un frate che mi ha messa K.O. e li la rottura della diga — Santa Maria degli Angeli era inondata :-)
Tornata a casa mi sono tornati in mente molti degli insegnamenti di Assisi; ora ero consapevole che per amare gli altri bisogna amare se stessi, far pace con la propria storia, prendersi cura del corpo. Già il mio corpo troppo a lungo martoriato e buttato via. Sapevo che da li dovevo partire (… fosse stato facile). Sapevo che per amarmi dovevo vivere il mio venerdì Santo, scendere nella tomba. Dovevo trovare il bene in me, fare ordine nella mia vita, negli affetti, nei rapporti, nelle amicizie. Vivere rapporti semplici che potessero portare fuori il meglio di me e non rapporti morti, saturi. Dovevo prendermi cura di me stessa.
Sono partita col prendermi cura del mio corpo, amandolo, perché Dio mi ha voluta in questo corpo. Ho iniziato a dedicare tempo al mio corpo in modo semplice, camminando un ora al giorno, scoprendo così anche i miei limiti. Ho iniziato a togliere dalla mia vita quei rapporti che non mi facevano bene. Ho iniziato ad affidarmi a Dio e alla sua Provvidenza. Non tutti hanno compreso e capito questi piccoli cambiamenti ma non importa, Dio sa quello che fa. E’ dai piccoli passi che si inizia — non è facile mettersi in cammino — ma questo fa parte del gioco, nessuno ci ha detto che sarebbe stato facile; però ho una certezza che nessuno può togliermi: che Dio mi ama e vuole il mio bene e se mi ama Lui, se si fida di me, perché non dovrei amarmi io? Finché non ti ami non fai scelte buone.
Angela
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