La storia di Mirko e Rossella, un conte ed una contessa che oggi festeggiano 5 anni insieme. Una sfida alla Provvidenza verso il matrimonio.
Nel lontano 2008 ho fatto la pazzia di passare da giurisprudenza al corso di laurea in scienze storiche. Guarda caso — o forse meglio dire per dioncidenza — nello stesso anno Mirko, neodiplomato in una scuola tecnica, faceva la pazzia di iscriversi alla facoltà di lettere, corso di scienze storiche!
Ci siamo conosciuti proprio durante una lezione di storia medievale, un bel venerdì pomeriggio di novembre: c’era un ragazzo seduto dietro di me che discuteva con passione con altri due colleghi, ed io non ho potuto evitare di voltarmi per vedere chi fosse, ed intromettermi nella discussione. Si chiamava Mirko, uno sguardo e un sorriso birichino che non ho più dimenticato. Il giorno dopo, sabato, ho parlato alle mie amiche dei nuovi colleghi conosciuti, tra cui spiccava il nome di Mirko. Loro hai voglia a dirmi “ma non è che ti piace questo ragazzo?” e io “no, ma siamo solo colleghi, nemmeno ci conosciamo!”. Ci avevano visto giusto mi sa tanto! Tra l’altro, non essendoci scambiati numero di telefono, Mirko, trovò il modo di contattarmi nel fine settimana con una banalissima scusa: mi cercò sul forum degli studenti di storia e mi mandò un mp scrivendomi che stava cambiando nome utente nel forum: Conte Ruggero.
Sembrava che non mi interessasse nulla di quel cambiamento di nick dell’ancora sconosciuto collega, però, intanto, il lunedì successivo, prima della lezione, mentre tentavo di mangiare un Mars – e sì, ricordo anche il tipo di cioccolato – mi si avvicina, iniziamo a parlare dei nostri paesini di provenienza, del più e del meno, e quella barretta di cioccolato non sono più riuscita a mangiarla a causa di una strana sensazione allo stomaco che mi è durata per più di un mese … tutti le chiamano “farfalle allo stomaco”, innamoramento, io “blocco allo stomaco”. Quel giorno ci siamo ovviamente scambiati il numero ed infatti, stranamente, il pomeriggio stesso mi arriva un sms con scritto “ciao, tutto apposto? sei arrivata a casa?”. Uno sconosciuto che si preoccupava di me! Ma a me ciò non era sembrato strano, tutto normale, solo dopo ho riflettuto che forse poteva essere un segno che ci eravamo innamorati. Intanto, per più di un mese, abbiamo trascorso le giornate come due colleghi universitari che studiavano insieme in biblioteca, pranzavano insieme a mensa (salvo continui e “strani” blocchi allo stomaco che mi hanno fatto perdere qualche chilo), ma che ci eravamo innamorati … non ci passava nemmeno per la testa! Dopo un mese abbiamo iniziato a pensarci che quel sentirci a casa, come se ci conoscessimo da sempre, anche quella strana sensazione allo stomaco, volesse dire qualcosa …
Alla fine la voglia di stringerci forte ha preso il sopravvento, ed è stata reciproca. È successo la sera del 18 dicembre 2008, alla festa di Natale tra colleghi: aveva iniziato a piovere al campetto di calcetto ed io avevo un ombrellino fucsia, Mirko non l’aveva e … Quindi ci siamo riparati sotto lo stesso ombrellino, lui mi ha messo la mano sulla spalla ed io mi sono stretta ancor di più a lui e siamo rimasti così per tutta la serata anche se poi aveva smesso di piovere. Sembravamo paralizzati, chissà cosa avranno pensato di noi i nostri colleghi! Comunque pare che la data del nostro anniversario cada proprio il 18 dicembre. Neanche una parola, niente, nessuna dichiarazione, solo un abbraccio sotto l’ombrello.
Guardando al futuro non nascondo che abbiamo un po’ di timore, intorno a noi sembra tutto sempre più difficile, soprattutto dal punto di vista economico, per cui pare difficile sposarsi e mettere su famiglia al giorno d’oggi, ma, come ci ha detto una volta un’amica … “eh … ci pensa la Provvy!” Insomma di fidarsi della Provvidenza, e poi, come ci ha detto Costanza Miriano che abbiamo avuto modo di conoscere lo scorso aprile, “in realtà, come si mangia in uno si mangia in due e anche in tre”, e quindi di buttarsi … Di buttare il cuore oltre l’ostacolo, che ovviamente non è un invito all’irresponsabilità, bisogna darsi da fare per procurarsi almeno i 5 pani e i 2 pesci e poi … il resto della storia la conosciamo. E poi ci siamo accorti di non essere soli: nella nostra storia di fidanzati abbiamo incontrato tante belle persone che senza nessun interesse ci hanno aiutato in mille modi, ognuno secondo le proprie possibilità: chi ci ha sorretti dal punto di vista spirituale, chi ci ha testimoniato la bellezza della famiglia, chi ci ha dato dei consigli utili e che si sono rivelati importanti per le nostre vite, chi è stato disponibile a darci una mano senza chiedere niente in cambio, chi ci ha aperto gli occhi per vedere vie d’uscita che noi non vedevamo, chi ci ha semplicemente offerto la propria amicizia; insomma tanta gente che tifa per noi. In più abbiamo anche chiesto qualche “raccomandazione” speciale: a maggio abbiamo fatto la novena del lavoro a San Josemaria Escrivà trovata per “caso” su internet. E pare che qualche piccola risposta stia già arrivando! Ovviamente anche qualche “raccomandazione” più particolare direttamente ai genitori del Capo non possono mancare …
Quindi, penso proprio che ce la faremo, speriamo il più presto possibile.
Noi ce la stiamo mettendo tutta, da alcuni mesi abbiamo iniziato anche un nostro progetto che speriamo cresca e che possa essere l’inizio di un progetto professionale più grande. Si tratta di quella che abbiamo chiamato “L’Officina del Conte Ruggero”: Mirko, Conte Ruggero su facebook - che ci volete fare, studiare storia a volte fa male – dopo aver finito il corso per orafi ed argentieri lo scorso maggio, ha creato in un angolino di casa un piccolo laboratorio con quei pochi attrezzi che è riuscito a comprarsi o farsi regalare per potersi dedicare alla realizzazione di gioielli in rame, argento e altri metalli, fatti tutti a mano; io, Contessa Adelasia – era la moglie del Conte normanno, non ci fate caso, anch’io pazza studentessa di storia – ho trasportato invece sul web l’ “Officina” e provo a far conoscere le creazioni del Conte tramite il blog officinadelconteruggero.com, la pagina facebook e anche qualche breve video su youtube.
Oggi sono cinque anni che stiamo insieme, questo fidanzamento dovrà pur finire, speriamo presto. Intanto cerchiamo di vivere cristianamente questo periodo di “prova”, questa “palestra di allenamento” per il futuro. Crediamo di essere stati aiutati dall’Alto, da molto in Alto in questo. Per noi è stato “semplice”, perché siamo tutti e due d’accordo su questo, infatti sappiamo che se siamo fidanzati e invece ci comportassimo già da sposati le nostre vite vivrebbero una grande contraddizione: con il corpo diremmo l’un l’altro di appartenerci per sempre, nei fatti invece ancora non sarebbe così. Sarebbero due messaggi contrastanti. E non è per puritanesimo o per chissà quale alto precetto morale calato da non so dove, ma semplicemente un fatto umano, quasi pratico; la Chiesa infatti non chiede mai cose al di fuori dell’uomo, quello che ci chiede è semplicemente di vivere da uomini in pienezza e siccome nella sessualità si esprime l’uomo veramente nella sua essenza, lì si gioca tutto, si gioca la nostra felicità. Infine un altro motivo, forse il più bello, ma anche quello che richiede maggiore sfida è questo: ci amiamo, quale miglior regalo che donarci per intero, senza mezze misure! Cuore, mente e corpo. Affidare definitivamente, unicamente ed esclusivamente, a quell’unica persona che ci aspettava da sempre, tutto di sé, fin nella parte più intima ed inaccessibile, riservata interamente a noi, che custodiamo la chiave per aprirla al momento giusto senza rischiare di forzarla. Bisogna avere il coraggio di aspettare e “rischiare” il tutto e per tutto per davvero; il coraggio di donare la propria vita, diventare veramente “suo”, giurando amore e fedeltà eterna. A questo punto, dopo una scelta del genere, il rapporto sessuale avrà tutto un altro sapore, parlerà il linguaggio dell’eternità e sarà veramente vero. Un legame liberamente indissolubile, per amore.
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