Castità vetta dell'amore

by Guest,
Castità vetta dell'amore

Il regalo più bello che una coppia possa farsi è scegliere la castità per vivere questo tempo di prova. I frutti della castità si riconoscono subito e, soprattutto, portano la relazione davvero in cima all’amore. Questa è la testimonianza di due promessi sposi che abbiamo avuto il regalo di incontrare qualche settimana fa. Non perdetevela!

Siamo fidanzati e siamo promessi sposi. La nostra scelta di “fidanzamento casto” arriva dopo aver seguito un corso sull’affettività tenuto dai salesiani.

Lui — La mia fidanzata già prima di seguire il corso mi ha detto sull’argomento “cosa ti aspetti che ti dicano? Sono preti!”. E la mia risposta era stata alquanto lapidaria “Quello che dice il Don lo ascolto, ma decido io! Non è detto che bisogna fare quello che dicono!”. Questo perché avevo un concetto sbagliato di “castità”. La vivevo come un divieto, un “non si fa perché è sbagliato, è sporco , è peccato” ed io questo proprio non lo capivo e non lo accettavo. Nelle mie esperienze non mi sembrava affatto di sentirmi sporco o di vivere nel peccato e ho sempre pensato “Se Dio ci ha creati così, se ha reso l’atto sessuale così piacevole , appagante e coinvolgente, allora è giusto viverlo in pieno”.

Seguendo il corso, invece, ho capito che il “fidanzamento casto” non è un divieto, ma un’attesa . Ho iniziato a praticare la castità, a dire il vero, senza particolare convinzione, con l’idea del “proviamo, male non fa!”. Andando avanti invece ne ho compreso in pieno il significato vero. Non voglio tenere Dio fuori dalla nostra unione, ma desidero che la benedica e che ci faccia pienamente una cosa sola, non solo nel corpo.

La castità per me è avere rispetto ed amore verso il proprio corpo e quello della partner che non è mio, ma è del Signore. Il fidanzamento casto quindi non è un divieto ma un’attesa per far crescere il nostro sentimento e farci pronti per essere uniti nel Signore; è un progetto a termine.

Il cammino della castità non è semplice, le tentazioni sono molte e resistere non è facile, ma compreso in pieno il suo significato è il regalo più grande che due fidanzati possano farsi, vivere l’attesa insieme guardando al traguardo comune, morire nell’altro e per l’altro, per diventare una cosa sola, una cosa nuova.

Lei — Quando mi capita di condividere con qualcuno la nostra scelta di fidanzamento casto avverto sempre stupore e meraviglia e subito, dopo qualche secondo, c’è la stessa domanda “come ci siete riusciti?” . Per quanto mi riguarda, è stata una consapevolezza della strada giusta da percorrere, certo più difficile, ma la più giusta per me, per noi. Quando si parla di castità si pensa subito al sesso e questo forse in apparenza è l’aspetto più ostico da superare, ma ho imparato che non è così.

Ho imparato che la castità è qualcosa di più e che riguarda un atteggiamento del cuore. Ho imparato che castità è tenerezza, purezza di gesti e purezza di mentalità. È prendersi cura dell’altro e rispettarne l’essere e la dignità. Castità è rispetto dei tempi che avranno pienezza quando potremo essere una carne sola nel Signore morendo a noi stessi e immergendoci nell’altro. Castità è saper quando compiere alcuni gesti e dosarli, conoscendone il significato e contestualizzandolo. Castità è saper comunicare il proprio amore senza secondi fini, senza tornaconti. Insomma la castità è un dire “SI” a Dio a 360°.

Certo, tutte belle parole, e lo so che non è facile. È un cammino iniziato da sola e proseguito con il mio fidanzato che con me ha scelto questo percorso. Quello che posso testimoniare è che bisogna innanzitutto dire “SI” da soli, volere bene a se stessi, ecco. Poi pian piano si cambia mentalità, a piccoli passi. Controllarsi quando si sta insieme al proprio fidanzato, abbracciati, in una situazione che può sfuggire ad entrambi di mano, beh non è facile. Ma, a parte il limitare le occasioni per mettersi da soli in difficoltà, è proprio una questione di mente e cuore insieme. E per arrivare a questo controllo, si fanno piccoli passi , iniziando a darsi piccoli obiettivi , che ne so, ad esempio, rinunciare a prendere il caffè per un periodo per dare i soldini in beneficienza, o dire “NO” a qualcosa per dire “SI” a un qualcosa di bello ecco. Pian piano ci si accorge che non è poi così complicato come poteva sembrare e ci si accorge che passano i giorni e poi i mesi.

L’obiettivo deve essere chiaro a me come al mio fidanzato ed è per dire “SI” completamente e con una libertà interiore più felice dopo. Ovvio che si cade e si ricade; ma il bello è che Gesù è lì, non toglie mai lo sguardo su di noi e ci perdona. Così possiamo ripartire rinnovati e rigenerati.

Forza allora!


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