Cento per uno - Marcia Francescana 2014

by Guest,
Cento per uno - Marcia Francescana 2014

Sarà la fatica, l’essere ogni giorno di fronte al tuo limite fisico, sarà il Suo amore, la gioia del Perdono e la gioia dei fratelli ma la marcia francescana non lascia mai uguali a prima. C’è un prima ed un dopo. Nascono vocazioni ed incontri, amici che terrai per la vita. C’è l’incontro con Lui che è Via, Verità e Vita.


il racconto di Anna

Non è semplice mettere in ordine e descrivere tutte le sensazioni-emozioni provate in questi dieci giorni.

Giorni sicuramente intensi, dei quali la prima cosa che mi salta alla mente è la fatica! La fatica fisica, poiché fare tanti chilometri al giorno non è proprio una passeggiata, sopratutto quando le bolle ai piedi iniziano a farsi sentire, e la schiena reclama fortemente di abbandonare lo zaino XD ma anche spirituale … in quanto mettersi “a tu per tu” con se stessi ti fa scoprire i tanti semi buoni che sono stati seminati in te, ma anche la tanta sporcizia che c’è … e che fa male.

La marcia non è finita, anzi inizia oggi ed i suoi frutti non si raccoglieranno subito, il tempo che il seme scenda in profondità per portare frutto. Da questa non mi aspetto che la mia vita sia stravolta, che cambi il mio essere, che cambi tutto! No! dalla marcia porto il punto dal quale devo ripartire, dal DONO di liberarmi dalla veste vecchia, strappata, sporca, impermeabile per ricominciare indossando una veste nuova, incantevole per rispondere ancora una volta all’invito al banchetto di nozze infinito.

Per parteciparvi sono chiamata a vegliare e a riempire con l’olio la mia lampada. L’olio è la nostra vita, e può capitare a tutti come alle vergini stolte di rimanerne senza, di stancarci, di addormentarci perché lo sposo non arriva … i nostri sogni non si realizzano, tutto ci rema contro, tutto sembra così complicato, gli altri hanno sempre il meglio, non siamo felici. Ma siamo invitati ad investire anche sull’ultima goccia di olio, perché nessuno ne resta completamente senza!

La consapevolezza di aver ricevuto un dono così grande suscita un senso di responsabilità forte, credo che ricominciare sia più difficile che iniziare per la prima volta, ma anche una gran voglia di abbandonarsi in quell’abbraccio che mai ci lascerà. Mettere tutte le delusioni e le amarezze da parte e fidarsi ciecamente dell’unica nostra fortezza che mai ci tradirà, che va a cercare la pecorella smarrita lasciando le altre 99 e l’unica cosa che ci chiede è di lasciarci cercare, per portarci in una nuova casa dove intessere una vera e nuova storia d’amore.

Tutto questo è difficile …

ma la marcia mi ha insegnato proprio questo, che dietro a tutto, c’è una strada da percorrere che non sempre è piana e scorrevole! L’importante è non perdere di vista la meta e affrontare il cammino con Colui che si fa incontro nelle cose più semplici; nell’abbraccio di un amico, nel sostegno di una suora nella stanchezza della fatica, in una mano tesa, nella vecchietta che apre le sue porte per accoglierti, nelle condivisioni, nelle lacrime di emozione all’uscita della porziuncola, nella festa del sentirsi perdonati per tutte quelle volte in cui abbiamo dato importanza alle nostre logiche, nel sorriso di tanta gente che non aspettava altro che una ventata di gioia ed entusiasmo, in una piazza solitamente vuota e spenta.

Come per le vergini, la mezzanotte arriva per tutti! Il momento in cui qualcuno ti scuote e ti urla “lo sposo sta arrivando”. Forse in questi giorni quel qualcuno è arrivato … a noi la scelta di agire come le stolte o come le sagge. Al di là dei dubbi, delle domande che si sono moltiplicate in questi giorni, i frati mi hanno aiutata a soffermarmi anche sui bei doni che mi sono stati gratuitamente dati. Su quelli dobbiamo concentrarci, perché non sempre la zizzania soffoca il seme buono! “Zizzania e seme buono devono crescere insieme, ma arriverà il tempo della mietitura”. Mi è stato dato tanto e liberamente mi vengono “chiesti” anche dei frutti! Di doni credo di averne ricevuti diversi, i nostri pezzetti di vigna che dobbiamo coltivare che spesso nemmeno riconosciamo; il più grande è la mia vocazione! Possiamo andare ovunque, perderci, arrabbiarci, starci male, ma … il richiamo è forte, questo richiamo alla vita vera, alla pienezza di sé!

I sorrisi e l’entusiasmo che ha Donato in questi giorni a suore, frati e marciatori sono stati la più grande ricompensa alla tanta stanchezza! Spero di non diventarne mai gelosa! É grazie anche ai tanti nostri doni che porterò nel cuore le miriadi di risate, i tanti volti, i tanti occhi che hanno parlato! Per tutto questo un grazie va a tutti i frati! Avete testimoniato tanta bellezza in una semplicità unica! Una bellezza che non viene dall’uomo ma da Altro … avete incarnato bene la figura di tanti pastorelli che hanno guidato tante pecorelle in una terra deserta dove c’era solo steppa e qualche capra qua e là!! Grazie di cuore, ad ognuno di voi! avete lasciato nel mio cuore qualcosa di veramente bello: la gioia del sentirsi di Cristo! Vi Auguro un buon cammino! La gente e la vigna hanno davvero tanto bisogno di voi!

… ora non mi resta che mettermi in cammino, moltiplicare ciò che ho raccolto per dare ora il trenta, ora il sessanta, ora il cento per uno, per accogliere al meglio questo grande dono del Perdono, sciogliere il cuore dalle paure e abbandonarmi a Colui che mi ha cercato anche negli angoli più bui del mondo perché mi ama! Inifinitamente grazie marcia!

“L’uomo cammina quando sa dove andare”

Anna

#centoxunosalernobasilicata


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