All’interno della Chiesa ci sono come due grandi “categorie” di cristiani: quelli super bacchettoni che si attengono con precisione alle linee guida della chiesa, del papa e del catechismo della chiesa cattolica e, dall’altro lato, i cristiani super scialli cioè quelli che noicrediamoinDio e l’importante è volersi bene senza fare male a nessuno (del tipo, poi ognuno se l’aggiusta un po’ come gli pare la fede).
I primi a volte seguono un copione di vita e i secondi … pure! Ma seguire il Signore e far parte della chiesa vuol dire stare in uno di queste due modalità? Sinceramente non mi ritrovo in nessuna di queste categorie. E non è questione di gusti, di fronte alle domande della vita, ad una difficoltà o scelta importante — mai — né i bacchettoni né gli scialli mi sono stati utili nel discernimento. Non voglio criticare nessuna di queste due modalità perché alla fine penso che in entrambi casi sia un’atteggiamento di protezione e rassicurazione. Far parte del gruppo ci fa sentire bene. Ma allo stesso tempo ci blocca ed impedisce che la parte più profonda di noi stessi emerga per rispondere alla chiamata personale che il Signore ci fa:
Ci sono persone che solo tu potrai amare, cose che solo tu potrai fare, sentimenti che solo tu potrai provare. In nome di Cristo sii te stesso! (Don Fabio Rosini)
Nell’essere bacchettoni e cristianidellanno ci si barrica dietro a dogmi intoccabili nella speranza di proteggersi dagli attacchi del mondo, ci si pone su un piedistallo smettendosi di far domande … basta seguire il copione. Nell’essere scialli si sminuisce la Chiesa con la sua saggezza millenaria, la bellezza dell’obbedienza e l’importanza in alcuni casi del “non capire” ma di farsi guidare da chi sta piu avanti di noi nel cammino.
La mia esperienza personale
Per quanto mi riguarda ho vissuto molte situazioni in cui ogni risposta prefabbricata mi stava stretta, mi suonava male. Ad esempio dopo un anno e mezzo di matrimonio, mi sentivo particolarmente frustrata. Già ad ammetterlo mi sentivo un totale fallimento. Ad ascoltare le risposte dei rigorosi e degli scialli peggio. Da un lato mi dicevano te lo devi tenere, com’è possibile che tu hai risposto ad una chiamata e sei frustrata? Hai toppato! Dall’altra la risposta era chiarissima: “Devi andare a lavorare! Chiaro no!”. Io non pensavo di aver toppato, non pensavo che Dio mi avesse preso in giro e non volevo lasciare mia figlia di sei mesi a qualcun altro.
Che fare?
Dio ci ha fatti unici e fichissimi!
Il bello di essere cristiani sta proprio nel mettere la tua vita nelle mani di Dio così che ne venga fuori un capolavoro che neanche nelle tue più alte aspettative su te stesso avresti mai immaginato cotanta bellezza e pienezza. Il punto sta proprio che davanti alle cose della vita non c’é mai un “si fa così”, ma c’è sempre un cammino da percorrere, una strada pensata solo per te da scoprire. Perché dietro ad ogni difficoltà, ad ogni sofferenza, ad ogni cosa storta, c’è una grazia da andarsi a prendere. Dio ti ama non solo perché è buono ma perché ti ha creato! Ti ha pensato proprio così! con quel naso a patata e la tua storia incasinata. Perché senza di te il mondo non può funzionare. Tu sei importante!
Ed unico.
Pensa ai santi; a san Francesco, a Chiara, al curato d’Ars, a don Bosco. Pensa a sant’Agostino, a san Paolo. Oh, ce ne fosse uno uguale all’altro! Chi era ignorante, chi ha abbracciato la povertà, chi era dotto e istruito, chi ha evangelizzato in giro per il mondo, chi non si è mosso dalla sua cella, chi è stato ucciso e chi acclamato, tutti diversi! Questa gente qui è diventata santa perché col Signore ha scoperto la loro profonda identità. Hanno voluto conoscere a tutti i costi dove il Signore li voleva. Si dice che prima della sua chiamata Madre Teresa di Calcutta avesse avuto questo dialogo col Signore. Vedendo i poveri per le strade:
“Signore perché non pensi a loro!”. Ed il Signore rispose: “Io per loro ho pensato te.”
Capisci?
Capisci che i santi hanno preso la pagina bianca della loro vita e — per farne un capolavoro — l’hanno lasciata scrivere al Signore, si sono fatti stravolgere i piani, sono andati fuori schema!
La ricetta dell’amore
Una sola cosa hanno tutti i santi in comune tra di loro: l’amore per il Signore. E quella è la strada che ci viene indicata, la croce del Sud. Ciò che mi porto a casa da questi testimoni della felicità è che di fronte a qualsiasi situazione c’è da stare in ginocchio: “Signore voglio stare con Te, voglio vivere di Te in questa situazione. Indicami la via. Io so che sei il sommo bene e pensi il massimo per me”.
Questo è per dire che le risposte non sono mai scontate, del tipo: sei fidanzato da cinque anni, allora vi dovete sposare; sei indecisa se andare a lavorare e lasciare il bambino al nido, non sei una buona mamma; hai un figlio, ne devi fare tanti; il marito ti trascura, porta questa croce … ma che state a di’!! Le soluzioni tipo copione del bravo cristiano non aiutano mai nessuno. Quello che aiuta é stare in ginocchio davanti al Signore. La preghiera. E poi essere creativi, cercare un sostegno concreto anche quando vuol dire fare chilometri: come una coppia che fa accoglienza o un sacerdote che ha le mani in pasta in quelle tematiche.
Tornando alla mia esperienza personale la risposta l’ho trovata proprio in ginocchio, in preghiera. Alla presenza del Signore ho potuto prima ammettere i miei sentimenti, sebbene mi faceva male esprimerli. Poi ho ascoltato gli altri. Poi ho pregato. Alla fine, in questa fiducia e nel buio totale, ho capito che dovevo dedicarmi del tempo tutto per me senza bambini e senza marito. E questa strada ha funzionato perché sono stata presente per loro ma allo stesso tempo mi sono ricordata che dovevo anche volermi bene io. Ma la risposta è arrivata nel silenzio del Signore, rivelandosi una soluzione unica proprio per la mia situazione.
Ho scritto tutto questo per dire che la verità sulla tua vita te la dice solo Dio. Per capirla devi stare in ginocchio, farti guidare da un padre spirituale di cui ti fidi, stare vicino ai sacramenti quotidianamente e leggere come la chiesa risponde a queste esigenze nella sua saggezza tramandata nei secoli. Il fai da te ti lascia sicuramente nel dubbio e nel banale e non ci fa raggiungere la vetta della felicità e quindi della santità.
Non importa in quale situazione di vita ti trovi oggi. Sia che sei sposato e hai cinque figli, sia che che non ci stai capendo niente, non importa — vai davanti a Dio — mettiti alla Sua presenza, abbi pazienza e perseveranza, cercaLo nel tuo cuore come ha fatto sant’Agostino e troverai la via.
«Non temere, continua solo ad aver fede!» Mc5,36
Ripeto, secondo me, Dio ci fatto unici e fichissimi!
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