Io e Marco ci siamo sposati il 6 dicembre!! Dopo una preparazione al matrimonio vissuta nella semplicità, nella gioia e in piena condivisione con amici, genitori e parenti, il culmine è stato una giornata di festa rivolta al Sacramento; poi un viaggio di nozze all’avventura e romantico e, una volta tornati, abbiamo cominciato la nostra vita insieme…la vera strada, una vita vissuta giorno per giorno.
Siamo partiti con tanti sogni, con aspettative, trasportati dall’entusiasmo dei giorni di festa, dalla potenza del Sacramento… ma dopo giorni e settimane, ecco dietro l’angolo le tentazioni e le delusioni delle aspettative… e se non sei saldo nella fede e in quel ‘Sì’, come si fa??? Sono trascorsi sette mesi molto intensi, non sono tanti, ma abbiamo già sperimentato un assaggio della nuova strada. Certi giorni sono stupendi, è bello anche il solo fatto di andare a dormire insieme dopo una serata con amici e risvegliarsi la mattina dopo nello stesso letto, ritrovarsi la sera, fare week end insieme, vacanze, ma ci siamo scontrati con un paio di cosette che ci hanno messo in discussione nella quotidianità vissuta insieme…
Innanzitutto la delusione di non essere sempre in vacanza… I week end ovviamente trascorrevano una meraviglia, però, come arrivava il lunedì, mi veniva il pensiero che sembravamo veri sposi, fino in fondo, solo nel week end, ma non è proprio il massimo essere sposi a metà o part-time!! La routine se non monitorata a volte porta a nervosismi, ad allontanarsi; gli impegni e il lavoro se vissuti in maniera troppo intensa portano tanta stanchezza e di sera spesso proprio la stanchezza non ci faceva più parlare come prima… Ma come??!! Prima, da fidanzati, pur non vivendo insieme, parlavamo le ore e ora da sposati, non parliamo come o più di prima?? Paradossalmente ci siamo resi conto che ora c’è meno tempo, e che forse questo tempo non è speso bene, o programmato come prima o vissuto nella qualità…
Poi, dopo un mese e mezzo dal matrimonio sono rimasta incinta e la gravidanza ci ha portato a concentrarci ancora di più sulla coppia: abbiamo sentito l’esigenza di mettere basi solide (già prima di sposarci ce lo eravamo detto) come novelli sposi e per trovare un equilibrio. Abbiamo avuto il desiderio ancora di più di cercare maggiore qualità nella coppia e nel tempo passato insieme, a ritagliarci del tempo… ma non basta solo questo…
Quando sono rimasta incinta, molti come prima cosa mi hanno detto: “Di già?? E voi due?? Non volevate stare insieme in coppia???” Certo che sì!! Se no.. cosa ci siamo sposati a fare?? Invece di dare una spinta alla positività e all’ottimismo, all’apertura alla vita, intorno a noi (amici, genitori e parenti a parte), al lavoro soprattutto, circola molto pessimismo e sembra che avere un figlio ti porti alla catastrofe e a dover tagliare tutto. Di certo le cose da fare saranno soprattutto più pratiche, ma in questi mesi di gravidanza abbiamo imparato a sfruttare il tempo al meglio. Prima di tutto a imparare a litigare e a cercare di risolvere tutto subito senza strascichi, o ci si prova! Poi, abbiamo trascorso tanti week end in giro per l’Italia, abbiamo fatto gite all’avventura e last minute perché poi magari dovremo organizzarci meglio; poi abbiamo continuato a fare tante cose romantiche, ad uscire spesso con gli amici, trovare un nuovo equilibrio con le famiglie di origine, ma soprattutto… ad approfondire la preghiera da sposi cristiani!!
Noi ci stiamo mettendo il cuore, tanta volontà e spesso guardando la fede al dito, come una lampadina ti torna il perché di tutto questo: siamo chiamati a qualcosa di Grande, noi abbiamo ricevuto un Sacramento grande! Non è questione solo di organizzazione, di tempi, di incastri… c’è altro!! Ad esempio, io ho capito che quando cucino, lo faccio per noi, perché mi piace fare la moglie, perché voglio fare questo come servizio per Marco e viceversa, così come stirare. A volte pesa, quando si è stanchi, però se uno ripensa a cosa siamo chiamati, c’è di più, c’è un senso anche in queste piccole cose…
Io e Marco ci siamo resi conto di avere tante tentazioni intorno: Marco dice sempre che fuori spesso le persone gli dicono: “Ma chi te l’ha fatto fare sposarti a 24 anni?? E avere un figlio a 25”?? Riguardo me, ad esempio a proposito della gravidanza, dato che per ora siamo a lavorare a Bologna, spesso mi viene detto che poi sarà tutto diverso, che posso dire addio alle mie cose, al marito, al lavoro, che esisterà solo il figlio, che sarà dura, che se non ho aiuto qua, non ce la posso fare… insomma, parecchie considerazioni catastrofiche… Io però penso di essermi sposata per essere donna, moglie e madre, tutte e tre le cose e sia io che Marco vogliamo l’uno la felicità dell’altro.
Ciascuno vuole che l’altro si realizzi nel lavoro, nella famiglia, che abbia anche un tempo per sé e per volersi bene, insomma una vita completa, equilibrata… che senso ha dire che sarà tutta una catastrofe?? Magari ricambieranno i ritmi e le abitudini e, come è stato un enorme cambiamento il matrimonio, lo sarà anche l’arrivo del bimbo, ma in questi sette mesi abbiamo detto Sì a una nuova realtà e questa realtà comprendeva tutti i ruoli che uno andava ad assumersi nel matrimonio, potenziati e trasformati dal Sacramento. Non giudico le persone che mi hanno detto questo, perché ovviamente il loro punto di vista è influenzato e deriva dalle loro esperienze, dalla loro famiglia… ma di sicuro quando uno si butta, quando uno sogna in grande… a volte non c’è proprio un gran tifo attorno a sé.
Cosa ci fa uscire dal pessimismo cosmico altrui?? Prima che prenda del tutto anche noi, e ammetto che con gli ormoni a manetta alcune volte sono provata da questo tipo di ‘consigli’, ci si ritrova, ci si comunica a vicenda le paure e le preoccupazioni e ci si confronta insieme. Non bastano i nostri lavori precari, a volte le tentazioni sono dietro l’angolo, così come lo sconforto che ne deriva, ma più il Sacramento è grande, maggiore è la dedizione che ci vuole, come la promessa di fedeltà, e di conseguenza più grande sarà anche la gioia e la soddisfazione che ne deriveranno!!!
Ma soprattutto ci vogliono fede, fiducia in Dio che ci ha unito che ha consacrato il nostro amore: Lui vuole da noi cose grandi, vuole che testimoniamo il Suo amore (io e Marco stiamo cercando di capire come poterlo testimoniare in pratica, anche con un nuovo servizio da sposi… ma questo con calma, un passetto alla volta). Superare le prime difficoltà, che penso siano normali da vivere quando si è sposati, ci ha regalato ancora più forza e determinazione per camminare su questa strada.
Abbiamo capito che ancora di più serve la preghiera. Nel poco tempo che abbiamo insieme durante la giornata, effettivamente pregavamo poco, mentre è necessaria una preghiera nuova, fatta insieme e non più da soli! Ancora più di prima una preghiera di richiesta, di affidamento, dove possiamo esprimere insieme ogni perplessità, ogni domanda e dove poter confidare nella Provvidenza. Dio è con noi e non vorrebbe che ci facessimo inglobare dal pessimismo cosmico, né che giocassimo a ribasso, né che vivessimo una vita sacrificata; penso che da noi voglia che possiamo essere sposi cristiani e testimoni in famiglia, nel lavoro, nel servizio, con gli amici… e che, avendo delle basi solide e ben costruite, possiamo essere casa aperta e accogliente per gli altri, con le nostre gioie e le nostre difficoltà.
E ora… si procede sulla strada, passo dopo passo (il nostro essere scout ci ha aiutati a vivere la fatica in maniera costruttiva), fissa la meta, cerchiamo di capire come portare avanti la nostra Missione da sposi, cercando di essere sposi nella fede nella quotidianità e non solo nel week end e in vacanza… pregando di più e ancora di più!!!
Benedetta
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