È ormai ufficiale: piango a tutti i matrimoni! Con 5pani2pesci, soprattutto in questi mesi, siamo sempre in giro per l’Italia (e non solo) per le foto ai matrimoni. Ogni volta che guardo i video di questi ragazzi piango. Mi capita di guardare anche tre volte un video da correggere e ogni volta mi commuovo. C’è da dire che non sono proprio una romantica che si commuove con poco, ma quando guardo due ragazzi che si promettono eternità mi sembra che è l’unica cosa per cui vale la pena spendere la propria vita. Capisco perchè molte di queste coppie, come anche noi, si sposano senza certezze economiche, senza sfarzi.
Ho sempre avuto un’immagine noiosa del matrimonio. “Due persone che si sposano non escono più tanto con gli amici, pensano a lavorare e usano i loro soldi per la macchina familiare o la cucina di un certo tipo” dicevo… insomma, che barba, che noia. Intorno a me ho sempre avuto persone (che vanno in chiesa e fanno cammini di fede!) appena sposate che dicevano: “Prima del matrimonio lui era carino, adesso è solo un corri corri e la sera al massimo ci salutiamo per quanto siamo stanchi”. Insomma che barba…
Forse per questo ho sempre pensato alla consacrazione. Ma ad Assisi, ai corsi dei frati, ho visto per la prima volta qualcosa di veramente diverso. Ho scoperto l’abisso che c’è tra una famiglia con il Signore e un’altra famiglia: l’eternità.
In questi anni di matrimonio, ciò che mi ha più colpito delle persone accanto a me è vedere che non basta affatto fare il cammino, i corsi, il discernimento. Il matrimonio è un lavoro artigianale, fatto di quotidianità, del “tutti i giorni”, dello scegliere il Signore ogni giorno. In questo senso non basta il cammino di discernimento spirituale, perché quel discernimento è funzionale a capire se siamo chiamati al matrimonio e se lo siamo con quella persona. Ma non è affatto un salva vita, un bollino di qualità per tutta la vita.
Una volta abbracciato il sacramento la cosa più importante è vivere quotidianamente Dio in quella casa, basare seriamente tutte le scelte su di Lui. Sbilanciarsi sulla fiducia nella Sua Parola, nelle Sue Promesse e nella Sua Misericordia. Qui sta l’eternità! Qui è la bellezza, il paradiso in terra! Per meno di questo non ne vale la pena. Per meno di questo è solo fatica con attimi di gioia, ma la sete di eternità che ho nel cuore, che mio marito e i miei figli hanno nel loro cuore, non viene mai saziata. Questa è la vita eterna! Conoscere Lui, vivere di Lui, fidarsi di Lui, scommettere su di Lui, rischiarsela fino in fondo con Lui.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo.
Proprio questa sera faremo un incontro con tanti ragazzi qui in Basilicata (ecco il link al video LIVE). Ci hanno chiamato per raccontare la nostra esperienza sulla Provvidenza di Dio e cosa ci ha portato a lasciare tutto per fare 5pani2pesci, in particolare lasciare una carriera da professore universitario costato tanti sacrifici. Questo incontro lo abbiamo intitolato con una frase di Sant’Agostino: Colui che ti ha fatto sa anche cosa vuole fare di te. Questa frase racchiude una verità profonda: Dio è buono e ti ha desiderato fin dall’eternità, lui conosce il tuo bene molto più di quanto riesca a farlo tu. Lui ha progetti che superano di moltissimo i tuoi più alti desideri. La svolta è fermarsi, ed iniziare a guardare in alto. Fermarsi, per incominciare a sperimentare la paternità di Dio.
L’unica risposta che riusciamo a scrivere sul nostro quaderno è: perché ne vale la pena! Come si fa a non vivere di eternità?! Come abbiamo fatto per tanto tempo ad accontentarci di una carriera, di “una vita di successo”?!
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